I.T.I.S. Francesco Giordani
Motivo dell'adozione
I monumenti, come tutti sanno, appartengono ai cittadini, costituiscono un patrimonio di tutti, da vivere non solo in qualità di appassionati visitatori, ma anche di cooperatori e detentori di tale ricchezza. E’ per questo che siamo stati felici e orgogliosi di aver aderito al progetto; ci siamo appropriati della nostra città, della sua storia culturale e artistica, scoprendo e facendo riscoprire il monumento da noi adottato. Ci siamo sentiti investiti, di un ruolo importante e responsabile collaborando nel piccolo della nostra esperienza e delle nostre possibilità alla costruzione della nuova immagine di Napoli e al suo sviluppo turistico. Purtroppo, nell’estate 1998, un incendio ha distrutto il Teatrino settecentesco.
Descrizione del Monumento
Situata sull’estremo crinale della collina di Posillipo, nasce come villa di campagna e casino di caccia, in seguito trasformata in residenza dai nuovi proprietari, i marchesi Patrizi, che l’acquistano intorno alla metà del secolo XVIII. Ha una pianta irregolare essendo formata da un palazzo a cortile chiuso. E’ munita di un piano nobile padronale e di una circostante tenuta agricola, denominata “fondo la Galera” per la sua forma allungata che scendeva sui due fianchi della collina. Nell’interno vi è un androne da dove si arriva ad un cortile fiancheggiato da ambienti particolari. Di notevole bellezza sono le terrazze, specie quella del pianterreno che conduceva al parco. Da uno dei saloni della villa si accede alla sala del teatro interamente affrescata con paesaggi, personaggi, false sculture e architetture che dilatano secondo un effetto ottico, lo spazio. Il Teatrino era stato restaurato nei suoi aspetti decorativi e artistici con un delicato intervento delle tele del controsoffitto a volta. La grande sala del teatrino fu trasformata in sala per i concerti e sala per musica, come indicano le lavorazioni a tempera delle pareti e il grande sipario del palcoscenico con una suggestiva allegoria delle muse, attribuita a Fedele Fischetti (1734-1789).