I.T.C. Ferdinando Galiani
Località: Via San Giovanni de Matha, 8
Contatti: tel. 081599.05.85 - fax 081 599.05.86
E-mail: natd07000l@istruzione.it

Monumento adottato
Complesso monumentale di San Gregorio Armeno
Studenti
1.780
Studenti coinvolti dall'inizio del progetto
500
Insegnanti
120
Insegnanti coinvolti dall'inizio del progetto
18
Ambiti e/o materie inclusi nel progetto
Letterario, plurilinguistico, storico, scientifico, matematico, artistico (come materia extracurricolare), informatico
I.T.C. Ferdinando Galiani

Motivo dell'adozione

Abbiamo scelto di studiare il complesso architettonico costituito dalla chiesa e dal Convento di San Gregorio Armeno perché motivati da un generale interesse per l’area del centro antico, che, secondo noi, andava valorizzata attraverso il recupero della memoria storica e delle arti e dei mestieri da sempre presenti nel territorio. Il lavoro, impostato fin dall’inizio in modo ampio e coinvolgente, si è strutturato sull’intero curricolo, fino ad integrare una disciplina – la storia dell’arte – non prevista dal corso di studi.

Descrizione del Monumento

Il complesso monumentale di San Gregorio Armeno, costituito dalla chiesa detta di Santa Patrizia e dal monastero, si estende su un’area su cui anticamente (VIII secolo) si ergeva il tempio di Cerere Attica, del quale restano ancora tracce visibili (una Canefora sul pilastro del porticato del fondaco e resti di colonne). Secondo alcune fonti, la chiesa sarebbe stata fatta costruire da Sant’Elena, secondo altre dal Vescovo Nostriano. Il convento, abitato prima dalle monache basiliane e poi dalle suore benedettine, è oggi occupato dalle religiose Crocifisse che, oltre che di opere missionarie, si occupano della distribuzione delle ostie e del vino per la funzione della messa, così come avveniva nel cinquecento. Dopo il Concilio di Trento, con le nuove regole di clausura, l’antica cappella fu sostituita dalla chiesa attuale. Ancora oggi, troviamo tracce della clausura nelle inferriate della facciata, nelle grate che sbarrano il coro e nella splendida raggiera del Polito, attraverso la quale le suore comunicavano. Nel corso degli anni la chiesa è stata abbellita con stucchi, marmi, dipinti e sculture. Tra il 1671 e il 1684, Luca Giordano completò tutta la decorazione ad affresco. L’interno è a navata centrale con cappelle laterali. Si segnalano uno splendido soffitto a cassettoni e due organi dorati, esempio di barocco napoletano. Sulla porta di ingresso sono collocate tre tele di Luca Giordano. Nelle cappelle laterali numerose sete di Andrea Malinconico e Francesco Fracanzano. Si accede al convento attraverso una imponente scalinata di piperno; ai lati del portale della clausura si trovano le due ruote attraverso le quali le monache inviavano e ricevevano oggetti. Dal vestibolo si raggiungono lo splendido chiostro progettato da Vincenzo Della Monica, con archi e pilastri sostenenti terrazze e belvedere, e la cappella della Madonna dell’Idria, l’unica parte ad oggi rimasta della chiesa originaria.

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