S.M.S. O. Comes
Località: Via Ottavio De Marsiliio
Contatti: 081 48.33.09

Monumento adottato
Villa d'Elboeuf a Portici, il porto del Granatello e il borgo marinaro
Studenti
572
Studenti coinvolti dall'inizio del progetto
78
Insegnanti
63
Insegnanti coinvolti dall'inizio del progetto
4
Ambiti e/o materie inclusi nel progetto
Storia, storia dell'arte, scienze, italiano
S.M.S. O. Comes

Motivo dell'adozione

I motivi che hanno spinto la nostra scuola ad adottare la villa sono vari. Innanzitutto è situata proprio sul porto, in una zona relativamente vicina alla scuola, per cui la sua conoscenza ci è facilitata dalla vicinanza. In secondo luogo l’edificio, attualmente di proprietà privata, è in stato di degrado e la conoscenza del suo passato splendore può essere motivo di recupero e di riscoperta. Inoltre la storia del Porto è strettamente legata a quella della villa, infatti il molo fu il primo approdo dei Borboni a Portici.

Descrizione del Monumento

La villa per Emanuele Maurizio di Lorena Principe d’Elboeuf (che per primo condusse campagne di scavo nell’antica Ercolano) venne costruita, nel 1711, da Ferdinando Sanfelice, in una splendida posizione panoramica sul mare di Portici. Nel 1742 l’edificio e il parco furono acquistati da Carlo di Borbone come dipendenza marittima del vicino Palazzo Reale. Successivamente Ferdinando IV fece costruire un piccolo edificio, ai piedi della villa in riva al mare, i cosiddetti “Bagni della Regina”. Con l’Unità d’Italia i beni dei Borbone vennero alienati. La villa fu messa all’asta ed acquistata dalla famiglia Bruno, che trasformò internamente l’edificio dividendolo in appartamenti, vi fece costruire altri due piani e lo arricchì di stucchi. Negli ultimi anni la proprietà è stata trasferita alla famiglia Gison e, nonostante un intervento di restauro effettuato dall’Ente Ville Vesuviane, attualmente è in cattivo stato di conservazione. Una vasta parte del territorio costiero comprende anche il porto, che viene comunemente chiamato ‘Granatello’. Tale nome gli fu affidato, in passato, per il fatto che in questa fascia costiera c’erano molte piantagioni di melograni. Agli inizi del XVII secolo, Portici basava il suo sostentamento sull’agricoltura e sulla pesca. I pescatori chiedevano un porto ma i feudatari, incuranti delle esigenze del popolo, imponevano solo tasse sul pescato. Nel 1734 fece la sua comparsa a Portici Carlo di Borbone. Il re si innamorò della zona e fece costruire una residenza estiva: l’attuale Reggia di Portici. Ferdinando IV, suo successore, decise di affidare il progetto di costruzione del porto al Bompiede, che immaginò due moli: il primo orientato a ponente, l’altro si espandeva verso il mare. La costruzione del porto iniziò nel 1774. Inizialmente il porto servì come punto di approdo dei reali ma fu utile anche come approdo del naviglio dei pescatori. Successivamente lo scalo si sviluppò e sul posto sorsero diverse industrie. L’attivitàmercantile del porto si sviluppò tanto che nel 1910 fu proclamato porto di seconda categoria.

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