S.M.S. G. B. Marino
Località: Via Camillo Pellegrino, 4
Contatti: tel. 081 596.15.03 - fax 081 596.37.67
E-mail: namm055006@istruzione.it

Monumento adottato
Villa Vannucchi a Ponticelli
Studenti
700
Studenti coinvolti dall'inizio del progetto
180
Insegnanti
80
Insegnanti coinvolti dall'inizio del progetto
10
Ambiti e/o materie inclusi nel progetto
Materie artistiche, storiche, letterarie, tecniche, linguistiche
S.M.S. G. B. Marino

Motivo dell'adozione

L’area in cui sorge la nostra scuola è una zona di confine tra Ponticelli Nuova e San Giorgio a Cremano. In quest’area Villa Vannucchi (che peraltro è vicinissima alla scuola) è un monumento assai significativo; non solo, ma tra le Ville Vesuviane, è una di quelle che più necessita di un lavoro di conoscenza e di divulgazione, nonché di un serio intervento di recupero.

Descrizione del Monumento

Agli inizi del Settecento Villa Vannucchi era una comune abitazione di campagna. La sua trasformazione in palazzo grande avviene tra il 1726 e il 1753. Nel 1755 viene acquistata da don Giacomo d’Aquino, principe di Caramanico, e si chiama Villa e Delizia degli Aquini. Durante il regno di Gioacchino Murat (1808-1815), vive il suo periodo di massimo splendore e diventa punto di riferimento per l’aristocrazia napoletana (il principe Tommaso d’Aquino – proprietario della villa in quegli anni – aveva sposato Teresa Lembi, nipote del sovrano). Nella seconda metà dell’Ottocento la villa è acquistata dal conte Carlo Van Den Heuvel. Nel 1896 la proprietà passa a Anna De Iorio. Il figlio Carlo, famoso musicista, la trasforma in un centro musicale. Nel 1974 la villa viene ereditata dal marchese Giuseppe Vannucchi, figlio unico di Carlo, che più tardi la vende al Comune di San Giorgio a Cremano. Non si conosce il nome dell’architetto che costruì la villa. E’ certo che essa non è nata da un progetto unitario ma si è venuta sviluppando nel tempo con interventi molto diversi tra loro. Durante la seconda guerra mondiale i danni maggiori sono stati subiti dal giardino, che diventa accampamento e zona di parcheggio dei mezzi blindati. Il giardino presenta una vasta zona circolare con al centro una fontana, da cui partivano a raggiera diciassette viali, separati da aiuole, che giungevano sino ai limiti della proprietà del d’Aquino. Dal cortile, poi, un lungo viale arrivava sino ad un padiglione al limite opposto del parco, chiamato “eremitaggio”. Di tutto ciò oggi non resta più nulla, ma la distesa di verde è ancora molto vasta. C’era, infine, un passaggio sotterraneo che collegava la villa alla Reggia di Portici, passaggio che è stato chiuso dopo la seconda guerra mondiale.

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