Liceo Scientifico A. Labriola
Località: Via A. De Gasperi 80 Bis
Contatti: tel. e fax 081 570.24.07
E-mail: arlabri@tin.it - naps010005@istruzione.it

Monumento adottato
Terme di via Terracina
Studenti
668
Studenti coinvolti dall'inizio del progetto
150
Insegnanti
61
Insegnanti coinvolti dall'inizio del progetto
8
Ambiti e/o materie inclusi nel progetto
Letterario, storico, artistico
Liceo Scientifico A. Labriola

Motivo dell'adozione

Nel nostro liceo, già in passato erano state organizzate lezioni sul territorio per promuovere la conoscenza dei beni culturali e ambientali della città. Anche da qui l’adesione entusiasta all’iniziativa dell’adozione. Per la scelta del monumento ci eravamo orientati in un primo momento verso la Mostra d’Oltremare, ma l’idea di adottare le Terme (contigue alla mostra e familiari a molti di noi perché sul percorso casa-scuola) ci fu suggerita dal professore di scienze naturali, geologo e cultore di archeologia, materia alla quale ha sempre dato molto spazio nel suo insegnamento. La proposta ci entusiasmò: adottammo un monumento davvero “orfano” dell’attenzione e della cura di istituzioni e cittadini.

Descrizione del Monumento

I resti delle Terme sono stati portati alla luce nel 1939, durante i lavori di costruzione della Mostra d’Oltremare. Risalenti alla prima metà del II secolo d.C., sorgono a metà strada tra Neapolis e Puteoli, allora centro di grande importanza strategica ed economica, all’incrocio tra la via Antiniana (o per colles), che valicava la collina del Vomero, e la via per cryptam, che collegavano Napoli con Pozzuoli. Le terme erano frequentate da uomini e donne di tutti gli strati sociali: il riposo e lo svago dopo il lavoro della giornata erano offerti dallo Stato ai cittadini come segno della liberale potenza dell’imperatore o da privati come pubblica istituzione. Buono lo stato di conservazione, che consente di cogliere lo sviluppo dei diversi ambienti termali. In esse, inoltre, è possibile ammirare interessanti mosaici, a tessere bianche e nere, raffiguranti soggetti marini. Particolarmente interessante il sistema di riscaldamento. L’aria calda, generata da una fornace, passava attraverso un doppio pavimento (hypocaustum), retto da pilastrini di mattoni (suspensurae) e si diffondeva tramite le intercapedini realizzate con tubi in terracotta cavi all’interno (tubuli) o con mattoni distanziati da peduncoli (tegulae mammatae). Le terme erano alimentate dall’acquedotto del Serino

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