I.T.C.G. Giovan Battista della Porta
Località: Via San Giovanni Battista De La Salle, 1
Contatti: tel. 081 45.56.64 - fax. 44.05.42
E-mail: natl01000b@istruzione.it

Monumento adottato
Complesso del Gesù delle Monache a Porta San Gennaro
Studenti
650
Studenti coinvolti dall'inizio del progetto
100
Insegnanti
75
Insegnanti coinvolti dall'inizio del progetto
6
Ambiti e/o materie inclusi nel progetto
Storico, artistico, tecnologia delle costruzioni
I.T.C.G. Giovan Battista della Porta

Motivo dell'adozione

Per la scelta del monumento abbiamo tenuto conto non solo degli aspetti monumentali, ma anche di quelli storici ed urbanistici. La chiesa del Gesù delle Monache e l’annesso convento sono stati considerati il fulcro per una ricerca-indagine che analizzasse l’opera in se stessa e che permettesse di coniugare l’arte con l’architettura e l’urbanistica. Lo studio e la ricerca sul monumento sono stati inseriti in un contesto urbano ed hanno stimolato, come conseguenza della conoscenza, la necessità di valorizzare le valenze ambientali, storiche ed artistiche del quartiere, che ha una connotazione particolare essendo un elemento importante del tessuto connettivo tra la città murata (Porta San Gennaro) e il suburbio (Borgo dei Vergini).

Descrizione del Monumento

La fondazione della chiesa è attribuita alla famiglia Montalto. Originariamente, la chiesa faceva parte di un complesso monastico esistente fin dai primi decenni del Quattrocento e già ristrutturato una volta agli inizi del XV secolo. La costruzione della nuova chiesa, resa possibile dalla munificenza della regina Giovanna III, viene avviata agli inizi del XVI secolo e portata a termine solo alla fine del secolo su interessamento della famiglia Montalto. La chiesa fu eseguita secondo canoni tardo-rinascimentali, con navata unica e cappelle laterali con archi poggianti su pilastri dalle basi molto alte. La facciata, dalla forte spinta ascensionale, è opera di un ignoto autore del Cinquecento. Dal 1677 iniziarono le trasformazioni, con interventi sulla navata e sul soffitto ligneo. A tali trasformazioni partecipò, dopo qualche anno, una delle più attive personalità artistiche del Seicento napoletano, Arcangelo Guglielmelli, che operò nella zona presbiteriale.

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