I.C. Oberdan Plesso Cottolengo
Località: Via Figurella, 27 (Catona)
Contatti: tel. 081 544.99.92
E-mail: naee012009@istruzione.it

Monumento adottato
Chiesa di Santa Maria dell'Aiuto
Studenti
157
Studenti coinvolti dall'inizio del progetto
50
Insegnanti
30
Insegnanti coinvolti dall'inizio del progetto
5
Ambiti e/o materie inclusi nel progetto
Tutte
I.C. Oberdan Plesso Cottolengo

Motivo dell'adozione

I bambini devono conoscere la città. Basta restituirgliela, soprattutto in quegli spazi del loro vivere quotidiano dove più forte è il bisogno di un’armoniosa convivenza con le cose. Per viverle e liberarle dalla polvere del tempo. La città, dunque, o meglio, il quartiere, i bambini e un monumento da salvare. Lo abbiamo individuato al termine di un interessante itinerario del centro antico nel corso di una ricerca tesa alla conoscenza ed alla salvaguardia del territorio. La chiesa di Santa Maria dell’Aiuto, nel territorio del plesso, è frequentata dai nostri alunni per attività di catechesi o di ricreazione, ma molti addirittura non ne conoscevano il nome: è un gioiello troppo piccolo rispetto alle ben più famose basiliche di Santa Chiara e di Santa Maria la Nova.

Descrizione del Monumento

Due ragazzi, figli di coltrari, un giorno trovarono un’immagine di carta della Madonna e decisero di deporla in una finestra cieca e chiedere offerte (Davide, 8 anni). Intanto, l’immagine si sciupava; allora i ragazzi chiesero ad un pittore di ridipingerla (G. Francesco, 7 anni). Il pittore fece il ritratto e per premiare i ragazzi li dipinse in ginocchio ai piedi della Madonna in atto di preghiera (Chiara, 8 anni). I due ragazzi decorarono la finestra cieca, costruirono un piccolo cancello di protezione e la trasformarono, così, in una di quelle edicole votive che si trovano in tutte le strade del mondo (Marco, 8 anni). Poi arrivò la peste e molti morirono, era l’anno 1656 (Andrea, 8 anni). Qualcuno non morì e offrì più denaro (Laura, 8 anni). In via dei Coltrari (oggi via Santa Maria dell’Aiuto) c’erano due napoletani, tali Citarelli e Migliaccio, che possedevano alcune case (Stefano, 8 anni). Ne comprarono altre da don Camillo Starbone per costruirvi la chiesa (Giorgio, 8 anni). Dopo quattordici anni, la chiesa fu completata (Francesco, 7 anni). La chiesa rimase così bella per ben centodiciotto anni (Roberta, 8 anni). Poi vennero dei signori a restaurarla nel 1792 (Chiara, 8 anni).

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