I.C. Lapio
Località: P.zza della Repubblica, s.n.c.
Contatti: 0825/98.20.06
E-mail: iclapio@virgilio.it

Monumento adottato
Chiesa parrocchiale di
Studenti
44
Studenti coinvolti dall'inizio del progetto
13
Insegnanti
15
Insegnanti coinvolti dall'inizio del progetto
3
Ambiti e/o materie inclusi nel progetto
Lettere, educazione artistica ed educazione fisica
I.C. Lapio

Motivo dell'adozione

La Chiesa parrocchiale S.tae Catharinae V.M è ubicata a Lapio in Piazza Filangieri che rappresenta per i Lapiani il centro storico e di incontro del paese.La piazza e la chiesa rappresentano, dunque, il primo luogo di raduno della gente (non tanto dei giovani) di Lapio e la Chiesa dedicata alla Santa, è uno dei primi monumenti di carattere storico-artistico-culturale che ha colpito e stimolato gli alunni nel lavoro di ricerca ed approfondimento guidato dai docenti.L’adozione di questo monumento ha mediato pertanto le finalità delle attività didattico-educative del Progetto volte alla conoscenza, alla valorizzazione e alla salvaguardia dei beni culturali presenti nel Comune con la vicinanza del luogo all’Istituto Comprensivo.

Descrizione del Monumento

Nella piazza di Lapio, una volta detta ‘Piano’ o del ‘Pianello’, si trova la Chiesa Parrocchiale di Santa Caterina d’Alessandria, che si presenta con un impianto strutturale ed architettonico risalente alla fine dell’ottocento, quando preti e comunità la vollero riedificare dalle fondamenta, cancellandone la plurisecolare storia. Nonostante ciò, essa conserva ancora significative tracce delle sue precedenti vicende, fortunatamente sopravvissute all’ansia rinnovatrice di quel tempo, quasi tutte riconducibili alla munificenza dei Filangieri che fondarono la Chiesa esercitandone orgogliosamente il patrimonio fino alla fine dell’età feudale.Il feudo di Lapio, per un periodo, è stato proprietà dei Signori Capece di Serpico, ai quali fu venduto da Ruggero II che volle privare Alduino Filangieri dei beni.Ai Capece è, forse, da attribuire il propagarsi della fede per la Madonna della Neve e la costruzione, attigua all’ORATORIUM, di una cappella con l’altare alla Madonna.La Chiesa, quindi, prende il nome di SANTA MARIA MAGGIORE ovvero MADONNA DELLA NEVE.Nell’epoca rinascimentale, la comunità lapiana, con il consenso della famiglia Filangieri,a cui il re Tancredi nel 1911 resituì il feudo,decide di darle un nuovo assetto, ampliando il preesistente e creando nuove strutture.I lavori continuano in un’affannosa gara di prestigio e di devozione da parte dei preti e dei cittadini, i quali si legano con vari lasciti per poter avere suffragi, una volta trapassati.Questa nuova struttura comprende le cappelle iniziali e nel 1592 assurge a dignità di CHIESA MAGGIORE e nel 1692 diviene confraternita con l’approvazione del Cardinale Orsini, Arcivescovo di Benevento e del re Ferdinando IV.L’arciprete Francesco Antonio Capano fa erigere l’altare maggiore. La Chiesa sotto il titolo di Santa Caterina Vergine e Martire è stata consacrata il 12 ottobre 1697.Nel XIX secolo si decide di darle un nuovo assetto: si separa la Chiesa della Madonna della Neve dalla nuova erigenda Chiesa Parrocchiale.Infatti, una parte occupata dalla Cappella della Madonna della Neve è ceduta e occupata dalla sede ‘Chiesa Madre’, che si allarga, mentre la Chiesa della Madonna della Neve viene rifatta in senso longitudinale, occupando gli spazi della vecchia sacrestia, della cappella di San Pietro Martire portandosi nel giardino retrostante, di proprietà del Signor Schirillo. La presenza di dieci canonici, di un primicerio e di un Arciprete fa supporre che la vecchia Chiesa è insufficiente a soddisfare le esigenze del popolo. Si pensa di costruire una grande Chiesa, con dodici posti nel coro.Il 17 luglio 1858 il decurionato di Lapio, delibera il restauro della statua del protettore S.Pietro Martire, il nuovo ‘Patrono’ di Lapio,, affidando l’incarico allo scultore Angelo Limone. Per la ricostruzione della Chiesa Matrice e per il restauro Don Angelo Raffaele Vozella è da considerarsi il vero artefice dell’opera e per l’impegno che vi profonde e per l’entusiasmo che inculca negli animi dei suoi concittadini. Infatti, ogni domenica, al suono della campana, i fedeli, con in testa il Parroco, trasportano le pietre necessarie alla costruzione della Chiesa Parrocchiale.La Chiesa Madre è lunga 18 m., larga 14 m., alta 11,40 m. più 2,50 m. del colmo della copertura; la cupola fuoriesce di 6 m. dagli 11,50 m.. Le navate laterali si presentano con cinque volte ognuna, ed uno spazio frapposto tra le prime quattro e la quinta volta. Il soffitto è rettangolare e piano. Al centro vi è una cupola. Un’altra di dimensioni inferiori sovrasta il presbiterio. Vi è il coro, diviso in due tronconi laterali il legno lavorato, con dodici posti.Nel transetto vi erano quattro stucchi rappresentanti i dottori della Chiesa; in epoca recente sono stati tolti per far posto alle opere provenienti da Ortisei.Nella navata sinistra vi erano: un quadro di S.Antonio, la Madonna del Carmine, S.Michele, S.Francesco Saverio, Santa Rita, un sarcofago di Santa Filomena; al centro di essa l’altare dedicato alla Madonna di Pompei, mentre nel soffitto un dipinto che rappresenta ‘S.Giovanni lungo le rive del Giordano’.Nella navata destra: il Battistero, il quadro del XVI secolo del martirio di Santa Caterina, Santa Lucia, il Sacro Cuore, San Francesco di Paola, mentre l’altare centrale è dedicato a S.Pietro Martire da Verona. Nel soffitto S.Antonio in preghiera opera realizzata da Barchiesi a devozione di Pasqualantonio Carbone (1898). Da questa navata si accede ad una cameretta in cui viene ricostruito il presepe; da qui si sale al campanile.Nella navata centrale, in corrispondenza dell’ingresso vi è l’altare di Santa Caterina, mentre nella volta della cupola sovrastante si trova un affresco raffigurante il ‘Martirio di S.Pietro’. nei quattro angoli della cupola centrale vi sono gli affreschi raffiguranti S.Luca, S.Matteo, S.Marco, S. Giovanni.La facciata esterna è formata da due impalcati, l’inferiore composto da tre campate, il superiore da una sola campata baricentrale rispetto all’inferiore. Si notano tre accessi, di cui uno centrale principale e due laterali; due nicchie interposte tra detti ingressi, due lapidi in marmo su cui sono incisi i nominativi dei benefattori per la realizzazione della Chiesa; otto colonne di cui due meno evidenti. La parte superiore viene riproposta come quella inferiore con vano centrale al posto dell’ingresso principale. Su detto piano, al posto delle campate laterali esistono due muretti d’ala, che seguono l’andamento del tetto di copertura delle navate laterali. A copertura dell’impalcato superiore esiste un fronte a doppia pioggia di forma triangolare con al vertice superiore una croce. Vi sono otto finestroni laterali, quattro per lato. Il campanile è composto di tre corpi concentrici di forma quadrata, Vi sono collocate tre campaneDanneggiato dal sisma del 1980, ci sono voluti otto anni per riportare allo splendore di una volta la Chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire.

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