Gobetti-De Filippo Scuola Secondaria Statale di Primo Grado
Località: Corso Italia, 166
Contatti: 081.876.10.22 fax 081.806.05.85
E-mail: namm0a100c@istruzione.it

Monumento adottato
Fescina
Insegnanti coinvolti dall'inizio del progetto
2

Motivo dell'adozione

La scuola “Gobetti-De Filippo” dall’anno scolastico 2012-2013 è impegnata attraverso una serie di progetti intracurricolari svolti in collaborazione dell’associazione “Gruppo archeologico dei Campi flegrei”, nella diffusione della conoscenza del patrimonio archeologico quartese, con particolare attenzione ai monumenti e ai siti presenti sul territorio. Tra quelli più rappresentativi dell’identità della cittadina e rientranti nella memoria collettiva, vi è il complesso funerario di epoca romana noto come “fescina”. Gli alunni di tutte le classi sono coinvolti in percorsi di formazione con uscite sul territorio, nonostante le numerose difficoltà che si riscontrano per l’accessibilità e la fruizione dei diversi siti. L’intento è quello di attirare l’attenzione su un importante monumento, quasi unico in Italia per la particolarità della sua architettura, che tutt’ora non è visitabile

Descrizione del Monumento

UBICAZIONEIn via Brindisi, presso il ponte ferroviario, si estende una necropoli portata alla luce nel corso degli anni settanta. Fino ad allora era visibile solo il mausoleo a cuspide denominato volgarmente “Fescina”, per la forma simile al cesto di vimini usato per raccogliere la frutta. In età antica era posta lungo un diverticolo della Via Puteolis-Capuam. L’area archeologica è delimitata da due recinti, formati da bassi muri in opera reticolata (recinto), all’interno del quale si trovano tre mausolei funerari, un triclinio all’aperto e vani minori. IL MAUSOLEO A CUSPIDEEntrati nel recinto più piccolo, colpisce subito la forma del mausoleo a cuspide piramidale,a pianta esagonale con due camere di alleggerimento la cui tipologia èdiffusa in età ellenistica nel Mediterraneo orientale. Il prototipo architettonico è ispirato al celebre Mausoleo di Alicarnasso del IV sec. a.C.La ripresa di tale modello si giustifica nei frequenti scambi commerciali e culturali tra Puteoli(grande porto romano in epoca imperiale) ed il mondo orientale. Sul retro del monumento, una scala moderna conduce all’ingresso del dromos, un corridoio coperto a volta attraverso il quale si accedeva al vano ipogeo situato all’interno di un ambiente quadrangolare con volta a botte, con 11 nicchie a pianta semicircolare sulle pareti cui si poggiano tre letti con pulvini per i pasti rituali.GRANDE RECINTO Il recinto più grande presenta altri due mausolei, un’edicole e un triclinio all’aperto, costituito da una mensa centrale di forma rettangolare e da tre letti a sezione trapezoidale su tre lati, destinato ai banchetti funerari.DATAZIONE Dalle esame dei reperti rinvenuti in fase di scavo, la datazione della necropoli è di età giulio-claudia.In origine i sepolcri furono costruiti per porvi nelle nicchie le urne contenenti le ceneri dei defunti, dunque era un momento in cui il rito funerario era quello dell’incinerazione; poi a partire dalla seconda metà del I sec. d.C. si fece ricorso al rito dell’inumazione, ricavando tombe nel pavimento (formae) o all’interno di strutture murarie (arcosolia). Nulla sappiamo riguardo la proprietà di tali mausolei: talvolta erano eretti come tombe familiari, più spesso erano proprietà di associazioni funerarie (collegiafuneratictia).

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