Aldo Moro
Motivo dell'adozione
La cappella ha sempre costituito per gli abitanti del posto un punto di riferimento e di aggregazione. Passata alla Curia, per un lunghissimo periodo è stata utilizzata esclusivamente per la celebrazione della messa domenicale. L’abbiamo adottata per riproporla all’attenzione pubblica e ricondurla al suo ruolo originario.
Descrizione del Monumento
Nella zona immediatamente ad ovest di Napoli, tra la pianura campana e il massiccio Monte Somma-Vesuvio, si sviluppa il territorio di Ponticelli. Fonti antiche e testimonianze archeologiche attestano una presenza indigena già nel IV secolo a.C. e la destinazione essenzialmente agricola della zona. Nella seconda metà del XIII secolo, su questo territorio si distinguevano cinque casali: Porclanum, Tercium, Ponticellum magnum, Ponticellum parvum, Sanctus Cipranus. Alla periferia del Casale Porclanum, in un luogo denominato il Romano, nell’anno 1852 don Gennaro Visone costruì a sue spese una cappella… la corredò della corrispondente dote, chiese all’Arcivescovo che il parroco la aprisse alle sacre funzioni e celebrazioni del Santo Sacrificio della Messa”. In seguito la chiesa, con i terreni circostanti, fu acquistata dalla famiglia Matacena e nel 1930 dalla famiglia Carraturo, che la ristrutturò. Nel 1972 fu donata alla Curia di Napoli e affidata alla parrocchia del Sacro Cuore in Ponticelli. La chiesa copre una superficie di 56 metri quadri. Due lesene con capitelli e frontone adornano la facciata, un portale ligneo dell’800 sormontato da un finestrone semicircolare d’accesso alla chiesa. Nell’interno due file di banchi guardano l’altare in marmo bianco arricchito da lesene con capitelli ionici. Il pavimento, originariamente in cotto, è stato rifatto in maiolica.